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6 agosto
Trelleborg - Skien (Norvegia)

Al risveglio ci attende un’altra bella giornata di sole. Dopo colazione facciamo il punto della situazione. Data la mia condizione non brillante decidiamo di dirigerci in Norvegia, a casa dei genitori di Knut. Lì potremo rilassarci, andare in barca sul lago... così imbocchiamo l’autostrada per Goteborg. Poco prima della frontiera norvegese, a Stromstad, c’imbarchiamo su un traghetto per Sandefiord. La traversdata dura un paio d’ore circa. Sbarcati non ci resta che percorrere la sessantina di chilometri che ci dividono da Skotfoss, il piccolo paese vicno a Skien, dove vivono i miei suoceri. Si  procede lentamente, per via dei limiti di velocità molto bassi che Knut rispetta scrupolosamente...come tutti i norvegesi del resto!

 

 

 

 

9 agosto
Skotfoss- Kragero (80 km.)
Ci svegliamo con un raggio di sole che filtra dalle nubi. Più tardi, quando il tempo si è volto decisamente al bello, decidiamo di prendere la moto e di goderci la giornata. Viaggeremo verso sud per arrivare a Kragero, uno delle più gettonate località della costa. Superata Porsgrun si arriva a Brevik, caratteristico villaggio sulla costa. Poi imbocchiamo la E18 e raggiungiamo Kragero. Il paese sorge sul omonimo fiordo. Parcheggiata la moto c’inoltriamo per le caratteristiche viuzze, fiancheggiate da belle casette di legno, dipinte di bianco, com’ è tipico sulla costa. Arriviamo fino ad Holmen, unita alla terraferma da un istmo. Lo percorriamo ed arriviamo al centro dell’isolotto, dove sorgeva un piccolo forte. Ci dirigiamo ai bastioni che fronteggiano il punto che guarda verso il mare aperto. Lì sono stati posti quattro cannoni, reperti storici post medievali. E’ stato scelto di posizionarli in questo luogo non a caso: proprio da qui, infatti, partirono i colpi che, durante la 2° guerra mondiale, affondarono una nave tedesca, che era entrata nel fiordo. Qui si aprono anche due insenature, con piccole spiagge sabbiose, molto frequentate dai bagnanti. Tornando sui nostri passi ci dirigiamo ora verso il lungo molo in legno, al quale sono attraccate numerose imbarcazioni di ogni tipo. E’ una piacevole passeggiata e ci sediamo su una panchina ad osservare il via vai delle barche, godendoci il sole caldo. Poi, ripresa la moto, imbocchiamo la stradina che sale la collina, fino ad un belvedere, dal quale si può ammirare un panorama stupendo sulla cittadina, il fiordo, fino alle isole e al mare aperto. E’ incredibile osservare quanti isolotti vi siano...e com’è blu scuro il mare qui al nord! Più tardi ripercorriamo la strada che ci ricondurrà alla E18, costeggiando il fiordo, mentre la luce si fa via via più dorata e il sole comincia a scendere verso l’orizzonte. Sono solo le 20 e mancano ancora almeno tre ore al tramonto. A queste latitudini la giornata sembra non finire mai!

12 agosto
Skotfoss- Ulefoss- Gvarv gård
Ha piovuto per due giorni ininterrottamente! Ora si sta schiarendo e se non esco comincerò a gridare! Il quotidiano riporta di una sagra alla fattoria di Gvarv, piccolo centro sulle sponde del lago Nordsj. Imbocchiamo la strada che costeggia il lago in direzione di Ulefoss. E’ panoramica; regala begli scorci sulle montagne che lo circondano. Dalle rive boscose spuntano le graziose, colorate hutter (casette di vacanza, in legno). Questo lago è stupendo, costellato di isolotti di granito, ricoperti di abeti e betulle, che sorgono qua e là. In estate i norvegesi amano trascorrere il tempo libero, dopo il lavoro e nei fine settimana, nelle loro casette sui laghi o nei boschi, nuotare, pescare, andare in barca... dato che c’è luce fino alle 23,00 circa! Oltrepassiamo Ulefoss, dove ha vissuto la bisnonna di Knut, comune che comprende piccole frazioni composte da casette, disseminate sui pendii che guardano il lago. Il lago finisce a Gvarv, da dove un fiume sfocia in un altro lago: Heddalsvannet. Noi proseguiamo per stradine che si arrampicano su basse collinette, e si snodano tra grandi campi di grano.  Ecco apparire l’ingresso alla proprietà, bellissima! Parcheggiamo ed entriamo insieme a parecchie persone festanti. In un grande prato noto subito una strana costruzione in legno: una stabbur, era la dispensa dell’epoca! Nelle vicinanze un uomo conduce un grande cavallo. Ci dirigiamo all’edificio principale, una fattoria, in legno, adibita a museo ed entriamo a visitare i diversi ambienti. Ovunque donne, uomini, bambini indossano costumi tradizionali e parecchi fanno rivivere gli antichi mestieri. La tintura della lana, la filatura, la preparazione di dolci, la lavorazione del legno, la costruzione di oggetti d’uso comune... Assistiamo anche ad una rappresentazione! Non mi faccio mancare la visita alla stabbur, dove una donna in abito tradizionale spiega quali attività si svolgevano in quell’ambiente.
Il pomeriggio trascorre piacevolmente e rientriamo a casa soddisfatti!

20 agosto
Skotfoss-Larvik
Giornata dedicata alla preparazione dei bagagli e ai saluti. Partiamo per Larvik dove ci attende la nave che ci porterà in Danimarca. Arriviamo al porto e dopo un paio d’ore d’attesa, alle 22,30 c’imbarchiamo sulla Peter Wessel. Bellissima nave di ben 10 piani! La nostra cabina è situata all’ottavo, lo stesso piano dove si trova il ristorante self service Admiralen, che ci vede ospiti anche questa volta. Si mangia bene ad un prezzo equo, considerato che ti puoi servire quante volte vuoi! Così mi servo generose porzioni degli squisiti gamberetti norvegesi, salmone, antipasti di ogni tipo... il tutto annaffiato da un ottimo vino francese! Poi passeggiata sul ponte esterno ad ammirare il tramonto, un salto all’american bar per un cognac e...a nanna!

21 agosto
Fredrikshaven-Hamburg
Sbarchiamo alle 8,00 sul suolo danese, a Fredrikshaven. Il controllo passaporti è rapidissimo e in breve tempo siamo in autostrada diretti a sud. Decidiamo di fare una sosta ad Aalborg, graziosa cittadina nel nord dello Jutland. Ci concediamo una passeggiata per le animate strade del centro storico, ammirando palazzi storici e begli edifici, tra cui una specie di castello, circondato da mura bianche, al cui interno si apre un grande cortile, un po’ spoglio. Inizia a soffiare il vento, che in Danimarca è una costante, così ci inoltriamo nelle vie della zona pedonale, ricche di negozietti e...panetterie/pasticcerie dove acquistare gli ottimi winebrod ( dolci locali a base di pasta sfoglia).
Riprendiamo l’autostrada e percorriamo in breve tempo, dato lo scarso traffico, i circa 250 km. che ci separano dalla Germania. Per pranzo sostiamo nell’ultima area di servizio prima del confine dove pasteggiamo con smorrebrod ai gamberi e uova strapazzate per me, e al patè e roastbeef per Knut. Il sole ci ha lasciato già parecchi chilometri fa, ma ora il cielo è decisamente nuvoloso, decidiamo quindi di affrettarci. Varcata la frontiera ci restano da percorrere un centinaio di chilometri per raggiungere Hamburgh dove, l’indomani saliremo, con la nostra Transalp, sul treno Autozug che ci porterà fino a Verona. Inutile dire che la fortuna non è con noi. Appena deciso di non indossare le tute antipioggia, fatta una ventina di km. inizia a piovigginare. La pioggia ci accompagna fino ad Hamburgh, in cui entriamo per cercare un hotel per la notte, sotto un temporale. Troviamo alloggio al Best Western vicino alla stazione, dotato di parcheggio...esterno! Così ormai zuppi, prendiamo possesso della nostra camera.

22 /23 agosto
Hamburgh-Milano

Dopo colazione abbiamo la mattinata a disposizione per una visita alla città. Ci rechiamo in centro con il metrò. Resto colpita alla vista del grande lago, circondato da begli alberi imponenti. Quasi al centro c’è una fontana. Scattiamo un paio di foto, poi ci concediamo una passeggiata  fino ad arrivare in fondo, da dove, con stupore, vediamo che oltre se ne apre un altro, intorno al quale si sviluppa un vasto parco! Bellissimo! Tornati sui nostri passi ci avviamo per le vie del centro, ammirando sia i negozi eleganti sia monumenti ed edifici storici. Hamburg è attraversata da una rete di canali che si dipartono dal fiume. Mi ha impressionato osservare la grandezza del suo porto sull’Elba! Torniamo all’hotel per chiudere i bagagli e lasciare la stanza. Alla reception sono gentili e ci consentono di lasciare la moto carica nel parcheggio, così possiamo recarci a pranzo. Mangiamo benissimo ( 2 Adana kebab contornati di verdure crude miste) spendendo poco nel locale sulla piazza antistante la stazione. Alle 13.30 conduciamo le moto in stazione per caricarle sul treno. Noi saliremo un paio d’ore dopo. Ci verranno assegnate due cuccette in uno scompartimento da quattro. Sul treno fraternizziamo con tre motociclisti italiani di ritorno da Capo Nord, ceniamo insieme, poi, tornati al nostro scompartimento, conosciamo la coppia di bikers austriaci con cui condivideremo lo spazio. Tutto sommato la notte trascorre tranquilla e la mattina seguente la colazione ci viene servita alle 8,00. Sbarchiamo la moto a Verona. Knut effettua un rapido controllo per assicurarsi che tutto sia a posto poi, sotto un cielo minaccioso, prendiamo la A4 e in un paio d’ore... eccoci a casa!

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