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10 agosto
Sopron- Esterhazy- Gyor

Dopo colazione (stendiamo un velo pietoso sulla piccola sala colazione e sul lentissimo esterhazyservizio) partiamo per visitare il Castello Esterhazy, detto la Versailles ungherese. Sono solo le 9, ma il caldo afoso è già notevole. Acquistati i biglietti dobbiamo aspettare circa mezz’ora per la visita guidata (in ungherese). Ne approfittiamo per passeggiare nel vasto giardino antistante la reggia e per scattare qualche fotografia. La visita risulta interessante e la guida, gentilissima, traducesterhazy_internoe in inglese le parti essenziali per noi. Terminato il giro, che comprende anche un percorso all’aperto, ci rinfreschiamo e riposiamo seduti al bar del complesso. Sono stanchissima e mi fa male la gamba perché muoversi con una stampella per compensare il fatto di calzare una scarpa speciale che non mi consente di appoggiare l’avampiede e un sandalo all’altro piede è faticoso. Usciti dal complesso saliamo in auto e, visto che si è fatto mezzogiorno, ci fermiamo per pranzo in un locale ristorante_graciadel vicino paese. Appena entrati inizia a piovigginare. Ci fanno accomodare in un’ampia veranda chiusa da vetrate. Ordiniamo due birre alla spina e due piatti tipici che gustiamo molto. Dopo pranzo proseguiamo alla volta di Gyor, dove giungiamo nel primo pomeriggio. Anche qui riscontriamo gli stessi problemi d’ingresso al centro storico pedonale in cui è situato il nostro albergo,l’hotel piazza_gyorCapitulum. Riusciti ad accedere al centro pedonalizzato, chiuso dai soliti paletti automatici, giungiamo all’hotel. Alla reception ci indicano la modalità per accedere al garage situato poco più avanti, in una strettissima viuzza. La cosa allucinante è l’ingresso: ripidissimo e stretto. Parcheggiata l’auto, depositati i bagagli in camera, ci avventuriamo per le torride stradine lastricate che riverberano un calore pazzesco. cris_sferaPercorsi a dir tanto 300 metri ci sfiondiamo in un bar i cui tavolini sono all’ombra e ordiniamo due birre gelate. Rinfrescati percorriamo poi le vie, semideserte a quest’ora, sino alla grande piazza centrale dove sorge la cattedrale. Quindi proseguiamo fino al fiume, sperando in un po’ di frescura. Macché! Il caldo umido è semmai più intenso! Sul lungofiume ammiriapiazza_gyor_seramo una bella installazione: un’enorme disco a specchio. Scattate alcune foto torniamo in albergo per rinfrescarci. Ne usciamo solo dopo il tramonto. Troviamo un ristorante dove cenare in una via laterale, dietro la cattedrale. Dopo cena terminiamo la serata in piazza, osservando la gente e ascoltando un gruppo di musicisti suonare del buon jazz.

11 agosto
Pannonhalma- Komarno- Gyor

La mattina si presenta radiosa così, dopo colazione, saliamo in auto e ci avviamo. Diretti cris_panononhalmaall’Abbazia benedettina di Pannonhalma. Il complesso si trova in splendida posizione in cima ad un colle, da cui la vista spazia sulla valle sottostante. Knut mi lascia davanti all’ingresso situato in cima, dato che i parcheggi sono più in basso, perchè non mi stanchi a camminare. Peccato che all’ufficetto dove penso si acquistino i biglietti scopro che… quello è un ingresso riservato e che devo scendere, aggirando le mura biblioteca_pannonhalmadell’Abbazia, procedendo lungo un sentiero alberato per circa… 1 chilometro! Mi avvio perciò lungo il sentiero mentre telefono a Knut per avvertirlo. Più o meno a metà percorso ci sono delle panchine ed un chiosco. Mi fermo a riposare e ad aspettare il mio compagno che sta salendo lungo una passerella che dai parcheggi arriva…proprio lì. Difatti c’ incontriamo davanti alla scalinata che conduce alla biglietteria e al negozio di souvenir. Acquistati i biglietti e muniti di audioguide visitiamo il complesso che comprende la basilica, la cripta, il chiostro, il refettorio barocco, mirabilmente affrescato, e la principale attrazione: la biblioteca monumentale. E’ un vasto e luminoso ambiente, tappezzato da scaffali e affrescato, al cui centro è situato dessertuno splendido mappamondo in legno. Quando usciamo dal complesso monastico siamo pienamente soddisfatti della komarnovisita. Percorsa la passerella che conduce ai parcheggi, circa 300 metri, decidiamo di pranzare al ristorante che è situato in cima ad una terrazza erbosa. Ristorante favoloso in cui abbiamo mangiato divinamente. I dessert poi sono fantastici. Soddisfatti, dopo pranzo decidiamo di proseguire nell’itinerario di scoperta visitando due cittadine che si fronteggiano dalle sponde opposte del Danubio: Komarom in Ungheria, Komarno in Slovacchia. Le due città sono collegate dal Ponte Elisabetta. Il Danubio, con il suo porto fluviale, rappresenta uno spettacolo caratteristico. La più interessante delle due località è Komarno. Percorriamo il suo centro storico, pedonalizzato, osservando gli edifici rimasti intatti, con le basse case a graticcio e quelli nuovi rifatti in uno stile piuttosto kitsch. Ridendo e scherzando  percorriamo almeno 3 chilometri sotto un sole impietoso. Sono stanchissima e mi fumano i piedi! E’ con piacere che mi siedo in auto e accendo l’aria condizionata. Senza fretta ripercorriamo la statale lungo il Danubio e rientriamo a Gyor. Per cena proviamo il John Bull Pub nella parte della città che ancora non abbiamo visto e che non è troppo distante dall’albergo. Ceniamo ottimamente in un ristorante dagli arredi Old England e ci divertiamo ad osservare un gruppetto di clienti abbigliati con costumi settecenteschi, completati da bianche parrucche.

12 Agosto
Gyor- Visegrad- Nova Bana ( Slovacchia)

Lasciata Gyor proseguiamo il nostro itinerario lungo il Danubio percorrendo la strada n°1 castello_tatache, lasciato il grande fiume, piega verso sud sino a Tata. Qui facciamo la prima sosta per visitare il castello di Oreg, che sorge  sull'omonimo lago, di cui percorriamo il lato occidentale con una bella passeggiata. Il castello è piccolo, ma suggestivo osservato dal lago.  Terminato il giro riprendiamo il nostro itinerario dirigendoci a nord, attraverso stradine secondarie, sino ad Esztergom. Qui, parcheggiata l’auto,  visitiamo l’enormeBasilica di Nostra Signora e di Sant’ Adalberto. E’ la cattedrale più grande d’Ungheria. Ha un bell’interno, ma vi sono troppi turisti che l’affollano. Proseguiamo poi il nostro percorso sulla strada 11, verso Visegrad dove vogliamo vedere l’ansa del Danubio che da lì vira verso Budapest.Sostiamo per pranzo in un semplice locale sulla strada, dove mangiamo la miglior zuppa di cavoli e salsiccia di tutto il viaggio. Poi in breve giungiamo a Visegrad. Parcheggiamo ai piedi della sua imponente fortezzaa picco sul Danubio. Dopo una snervante, lunga coda, entriamo nella fortezza. fortezza_visegradGiunti al belvedere, battuto dai venti, ci affacciamo sul fiume che scorre placido e ampio decine di metri più giù; lo sguardo può spaziare sull'ansa e sui verdi colli che lofiancheggiano. E’ una vista splendida! Scattiamo diverse fotografie poi, soddisfatti, scendiamo dal colle della fortezza. Ora si riparte in direzione sud, sempre su strade secondarie. cris_danubioArriviamo a Tahitotfalu, da cui parte un ponte che ci conduce ad una grande isola in mezzo al fiume. Pensiamo di trovare da dormire qui, ma presto ci rendiamo conto che l’isola è ricca solo di campeggi e villette. In breve la attraversiamo giungendo ad un piccolissimo porto N47.775262 E19.119867, dove saliamo a bordo di  un piccolo traghetto per superare il corsoprincipale del Danubio: è impressionante quanto è largo! Passa una decina di minuti ed ecco che sbarchiamo. Si sta traghetto_sul_danubiofacendo tardi e dobbiamo ancora trovare un posto per la notte. Imboccata la statale n°2 verso nord la percorriamo per 45 chilometri senza vedere l’ombra di un albergo o locanda. Decidiamo allora di  cercare sul lato slovacco, dato che siamo ormai al confine.  Entrati in Slovacchia proseguiamo per altri 70/80 chilometri lungo strade secondarie che attraversano piccoli paesi, purtroppo sprovvisti di alberghi. Decidiamo allora di dirigerci verso un centro più grande, Nova Bana, dove la guida segnala esserci l'hotel Hron. Arrivati all’albergo restiamo perplessi: sembra deserto. Non c’è alcuna luce all’interno,  la porta a vetri d’ingresso è chiusa. Giriamo intorno all’edificio fino a un cancello posteriore, aperto. Nel cortile vediamo un’automobile parcheggiata. Chiamiamo a gran voce…nessuno risponde. Stanchi e depressi non sappiamo cosa fare, ormai è quasi buio. Mentre Knut torna alla macchina, io vado a chiedere informazioni a due ragazzi seduti al bar di fronte, ma scuotono il capo. L’unico hotel è quello. Tornata all’auto, mentre discutiamo sul da farsi,  vediamo arrivare di corsa un uomo, proveniente dal tabaccaio sull’altro lato della strada; l’uomo ci fa cenno di seguirlo, poi estrae un mazzo di chiavi e… apre la porta d’ingresso dell’hotel. Aveva chiuso per andare a comprare le sigarette!!! Ci assegna una grande camera, ben arredata e non finisce più di scusarsi. Il tempo di posare i bagagli e attendere che registri i nostri documenti (ci mette un’eternità) poi usciamo in fretta,  diretti alla pizzeria segnalataci dall’albergatore, prima che chiuda. Beh, una volta seduti con due birre alla spina e due grandi pizze, ci torna il sorriso.

13 Agosto
Nova Bana- Kosice

Sotto una leggera pioggerella partiamo in direzione est sulla E571. La strada è ottima. Il paesaggio è verdissimo. Monti e foreste ci circondano a perdita d’occhio per chilometri e chilometri, mentre la strada scorre sotto le ruote, attraversando piccoli villaggi. Nel pomeriggio raggiungiamo la nostra meta : Kosice. Fa freddo e tira vento, ma almeno non piove più. L'alloggio (penzion Plaza), prenotato la sera prima su booking, dista solo 300 santa_elisabettametri dal centro storico pedonale. La junior suite, dal costo bassissimo, è situata alla fine di due ripidissime rampe di scale, nel sottotetto, non c’è ascensore (sigh!). Consiste in un’ampia stanza, arredata con mobili di risulta, e un enorme bagno, in cui la vasca è posizionata su un rialzo e il pavimento intorno è coperto da una moquette che sembra erba…mah! Lasciati i bagagli e indossati abiti adatti al clima uggioso, usciamo. Percorriamo 300/400 metri fino ad incrociare la lunga via pedonale che costituisce il centro storico, dove è piacevole passeggiare ammirando palazzi ed edifici dalle belle facciate. Al centro si trova la cattedrale gotica di santstrada_centralea Elisabetta, con accanto il campanile duecentesco, dietro alla quale si trova la cappella di San Michele, con l'immagine dell'Arcangelo che schiaccia il diavolo.
Di fronte alla cattedrale, oltre i giardini con la fontana, spicca un bell’edificio barocco: il teatro. birreriaDopo aver vagabondato in lungo e in largo, infreddoliti ci sediamo al tavolino all’aperto di un bar, fornito di cuscini e calde coperte, dove beviamo ufontanan te bollente e una birra. Rientriamo poi in albergo a scaldarci. Più tardi ci rechiamo nuovamente in centro e scegliamo un posto dove cenare. La scelta cade su una birreria, dall’atmosfera accogliente, dove mangiamo bene e beviamo ancora meglio. Dopo la cena gustosa andiamo a vedere l'attrazione principale: la "Singing Fountaine": getti d'acqua s’innalzano, mutando colore, assecondando di volta in volta diverse melodie. Notevole!

 

14 Agosto
Kosice- Levoca

Lasciata Kosice ci avviamo per strade secondarie diretti a Levoca (Patrimonio UNESCO). strada_secondariaA un certo punto giungiamo ad un ponte intransitabile, causa lavori in corso. Ci restano solo due opzioni: tornare indietro e prendere l’autostrada oppure imboccare una stradina molto secondaria, appena tracciata. Scegliamo la seconda ipotesi. C'inoltriamo sempre più nei boschi. La strada è talmente stretta che spero di non incrociare altri veicoli. Si susseguono i fitti boschi lasciando intravedere solo a tratti scorci del paesaggio. All’improvviso la volta frondosa s’apre e appare dell’azzurro tra gli alberi: è un fiume, attraversato da un ponte. Scesi dall’auto ci affacciamo ai parapetti da entrambi i lati per osservare l’acqua che si fa strada tra la vegetazione. E’ di un intenso azzurro, luccica; più in là si susseguono verdissime colline. Tutto intorno castello_di_spissolo il canto degli uccelli… che pace! Proseguiamo lungo la nostra stradina e, dopo un paio d’ore, sbuchiamo su un’arteria principale, all'altezza del castello diSpis, le cui bianche rovine sorvegliano ancora oggi la valle. In breve giungiamo alla nostra meta:Levoca. Il borgo antico sorge all'interno di una cinta murarialevoca ben conservata. Nella grande piazza centrale si trovano una chiesa rinascimentale, San Giacomo, il bellissimo Municipio e diversi palazzi appartenenti alle ricche famiglie, quali i Thurzo. Decidiamo di fermarci due notti per aver modo di visitare a fondo questo gioiellino hotel_u_levaPatrimonio Unesco. Scegliamol’hotel U Leva, situato proprio di fronte al Municipio. Scaricati i bagagli e parcheggiato nel garage dell’albergo, ci sediamo ai tavolini all’aperto ed ordiniamo il pranzo. Poi ci basta attraversare la strada per trovarci davanti al bianco Municipio. E’ un bel palazzo porticato, sulla cui facciata sono raffigurate le virtù: moderazione, diligenza, eroismo, pazienza e giustizia. Davanti ad esso non si può non notare e fotografare la Gabbia della Vergogna, in cui venivano rinchiusi coloro che avevano commesso reati minori. Percorriamo poi il periplo della grande piazza, osservando i bei palazzi rinascimentali. Più tardi ci rechiamo all’ingresso della chiesa gotica di Sveta Jacub (San Giacomo). L’Altare maggiore in legno, scolpito dal Maestro Pavol di Levica, è l’attrazione centrale. E’ meraviglioso! La visita guidata (obbligatoria) è molto interessante. Terminata la visita passeggiamo per le strade lastricate del centro fino alla cinta muraria. In prossimità della porta di Kosice, nella torre, troviamo il ristorante Kupecka Basta segnalato dalla Lonley e prenotiamo un tavolo per la cena. Trascorriamo una piacevole serata gustando le prelibatezze servite. Siamo talmente soddisfatti sia della cena ottima sia della location che prenotiamo un tavolo anche per la sera successiva.

15 Agosto
Levoca

Anche oggi è una splendida giornata: il cielo è cobalto e l’aria limpida. Dopo una rchiesaicca municipiocolazione ci rechiamo al Municipio, al cui interno si trova un interessante museo. La successiva tappa è a casa del maestro Pavol, nella quale è allestito un piccolo museo con le splendide opere lignee realizzate dallo scultore. Infine ci rechiamo sull’altro lato della piazza. Visitiamo il Museo, sito in uno dei bei palazzi rinascimentali dalla facciata celeste. La guida c’illustra,  con ampie spiegazioni, le opere pittoriche esposte. Pienamente soddisfatti per l’interessante mattinata, scegliamo per pranzo un ristorante segnalato dalla guida: I tre apostoli. L’ambiente è elegante e riccamente arredato. Alle pareti trovano posto bei quadri e tre marianska_horapiccole statue rappresentanti i tre apostoli. Mangiamo discretamente. Nel pomeriggio, dopo un riposo al fresco in hotel, compiamo una lunga passeggiata attorno alla cinta muraria, ammirando il panorama. In lontananza, da un lato,  sul verde colle di  Marianska hora, si staglia la chiesetta gotica in cui si trova la statua della Vergine Maria, che è il principale simbolo del pellegrinaggio a Levoča.
Sull’altro lato, camminando verso la torre della porta di Kosice, arriviamo alla chiesa di Santo Spirito, in stile barocco, con il monastero francescano del 1750. Peccato non poterlo visitare! Rientrati in albergo ci concediamo un aperitivo, poi torniamo al Kupeckà Basta, dove ceniamo ancora meglio della sera precedente.

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