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 BALCANTOUR: IN VIAGGIO VERSO IL PAESE DELLA MONTAGNA NERA

Periodo: 22 giugno/15 luglio 2013
Paesi attraversati: Slovenia, Croazia, Montenegro, Bosnia Erzegovina.
Km. percorsi: 4359.
Moto: BMW R1200 GS Adv
Prologo
Quando ho letto sul sito di HU del meeting estivo in Montenegro, dal 27 al 30 giugno, ho subito pensato che parteciparvi sarebbe stata un’ottima occasione per conoscere un CottagePaese a noi vicino e di cui si sa molto poco. Così prendo contatto con gli organizzatori del meeting per saperne un po’ di più sulla località e sull’organizzazione dell’evento. Ricevute le informazioni sul luogo, Eko Katun Vraniak, con tanto di foto, Knut ed io decidiamo di partecipare, quindi compiliamo i moduli d’iscrizione e prenotiamo uno dei piccoli cottage dove pernotteremo tre giorni. Il posto è un alpeggio situato su un pianoro a 1750 m. di quota, vicino alla località di Kolasin, in Montenegro.
Decidiamo di approfittare dell’occasione per sviluppare un itinerario di viaggio che ci porti a conoscere i Paesi balcanici: un Balcantour.

22 giugno
Milano-Prediama (Slovenia) km. 483
La mattina del 22 giugno, caricata la moto, partiamo in direzione est. La A4 si srotola veloce sotto le ruote del GS, che attraversa in tre ore la pianura rovente. Dopo Trieste seguiamo le indicazioni per Lubiana e in breve arriviamo alla dogana. Espletate velocemente le formalità e acquistata la vignette per sette giorni ( è il minimo) castello Prediamaproseguiamo sull’autostrada per alcuni chilometri sino all’uscita per Postoina (Postumia). Consumiamo il primo pasto in terra slovena, squisito e a modico prezzo. Imbocchiamo poi una strada secondaria che conduce a Prediama, piccolo borgo tra i monti, famoso per il suo  castello medievale che si sviluppa nelle grotte all’interno della montagna. Decidiamo di pernottare lì, alla locanda da cui parte il sentiero per il castello, Gostilna Pozar N45°48.903 E14°07.665, e parcheggiamo la moto accanto ai tavoli. Scelta azzeccata che ci consente di visitare con calma il castello. Durante la visita Knut, affacciandosi da una terrazza, perde gli occhiali da sole che precipitano giù dal pendio, così è costretto a scendere il ripido pendio erboso per cercarli, ma senza risultato. Pazienza! Ci avviamo poi per una passeggiata lungo un sentiero che porta lucial torrente e ad una graziosa costruzione vicino al ponticello che l’attraversa. Risaliti sulla collina proseguiamo la camminata respirando la sera che s’avvicina. Infine, tornati alla locanda, ceniamo ottimamente all’aperto, in una posizione da cui possiamo ammirare la suggestiva vista delle colorazioni fantastiche assunte dal castello, sapientemente illuminato da luci mutevoli.

23 giugno
Prediama-Devcic Draga ( Croazia) km. 241
Consumata un’abbondante colazione partiamo in direzione di Postoina per poi prendere la statale N°6 verso sud e la Croazia. Giunti al bivio con la 630 giriamo pePremr visitare il borgo di Prem e il suo castello. Si sale su un colle fino al paese, ma raggiunta la parte vecchia, arriviamo davanti al portone del maniero …dove però non possiamo entrare perché chiuso. Scattiamo solo alcune foto dell’esterno, poi torniamo sulla strada principale, la N°6, che conduce alla frontiera croata. Oltrepassata la quale prendiamo la strada D202, poi la A7 sulla quale proseguiamo superando la città di Rijeka. Lì finisce l’autostrada e noi imbocchiamo la D8, la strada costiera. Fa caldo, il sole picchia e c’è parecchio traffico, ma gioiamo della vista delle acque blu dell’Adriatico. Sostiamo a Senj, bella pausa caffècittadina dominata dal particolare castello a pianta quadrata che sorge sulla collina retrostante. All’ora di pranzo, dopo 240 chilometri, arriviamo a Devcic Draga, dopo Karlobag, dove prendiamo una camera per la notte nella stessa casa N44°23.503 E15°14.914 di due anni prima. La proprietaria ci riconosce e ci affitta la stessa stanza. Scaricati i bagagli ci dirigiamo a piedi al vicino ristorante che però, con nostro grande disappunto, ora funziona solo per chi vi pernotta. Affamati e delusi chiediamo dove possiamo trovarne un altro e ce ne viene indicato uno a circa 6 km. a sud. Così torniamo alla casa, riprendiamo la moto e cerchiamo il ristorante. Effettivamente ne troviamo due, a circa sei km. e decidiamo di fermarci nel primo N44°21.805 E15°17.361. Ci sono alcune moto e auto parcheggiate fronte mare, così lasciamo anche la nostra, traversiamo la strada e ci sediamo ad un tavolino. Mangiamo bene e conversiamo piacevolmente con il proprietario. Sopra il ristorante ci sono alcune camere che affittano ai turisti, noi però ne abbiamo già una! DopDevcico pranzo torniamo alla nostra casa e ci riposiamo un’oretta in camera, poi scendiamo i pochi gradini che dalla strada portano al molo privato della signora. Ci sono tre ospiti stese al sole: stendiamo i nostri asciugamani sul cemento e ci rilassiamo. L’acqua del mare qui è di una trasparenza assoluta ed è piacevole tuffarsi dagli scogli nell’acqua fresca. Che pace! Che silenzio!

24 giugno
Devcic Draga-Orebic km. 317
Partiamo subito dopo colazione. Vorremmo fermarci a visitare Zadar, ma il cielo è traghettominaccioso; dal mare sta sopraggiungendo un temporale. Decidiamo quindi di soprassedere e di proseguire in direzione sud, imboccando l’autostrada che corre più all’interno. Ne usciamo 400 km dopo, a Ploce, dove saliamo su un traghetto che ci sbarca a Trpani, sulla penisola di Peliesac. Attraversiamo la cittadina ed cris_traghettoimbocchiamo la strada per Orebic che s’inoltra tra distese di vigneti, poi, giunti ad un bivio, giriamo per la nostra destinazione. La moto si lancia contenta lungo una serie di tornanti. Il panorama è mozzafiato: appare il mare punteggiato da alcuni isolotti e dalla grande mole dell’isola di Korcula. Ci fermiamo a Orebic, di fronte all’isola di Korcula, Troviamo subito una camera N42°58.541 E17°11.054 in affitto per due notti. Parcheggiamo la moto nel cortiletto e scarichiamo i bagagli. La camera è fornita di aria condizionata e di frigorifero. C’è pure un balconcino ombreggiato da rampicanti, dotato di un mini tavolino e di due seggiole di plastica. Tolti gli indumenti con le protezioni ci infiliamo i costumi, i sandali e usciamo in cerca della spiaggia. Percorsi neanche 200 metri arriviamo al mare, ma troviamo solo una piccola spiaggia di sassi fiancheggiata da una strada e  ombreggiata da grandi pini. L’acqua non è particolarmente invitante, la spiaggia nemmeno, quindi soprassediamo e c’incamminiamo sul lungomare, verso il centro. Fa molto caldo però, perciò entriamo nel primo bar che incontriamo. Non abbiamo pranzato e i morsi della fame si fanno sentire. Ci sediamo sulla terrazza coperta proprio in riva al mare e ordiniamo due pizze. Poi continuiamo a bighellonare sino al porto. La sera ceniamo in un locale particolare. Si trova sul lungomare con i pini in direzione opposta al centro. Mangiamo due zuppe di pesce superbe, annaffiate da un ottimo vino bianco locale. Il prezzo è più che equo. Terminiamo la serata passeggiando fino al centro del paese e al porto, poi ci ritiriamo perché siamo davvero stanchi.

25 giugno
Orebic-Loviste-Orebic km. 50
Durante la notte c’è stato un violento temporale e stamani alcuni nuvoloni navigano Lovisteancora in cielo. Ce la prendiamo comoda assaporando la colazione a base di yogurt, succo d’arancia, pane, burro, marmellata e caffè, poi saliamo in moto. Percorriamo la via principale di Orebic e usciamo dal paese  in direzione opposta a quella da cui siamo arrivati. La strada corre vicino al mare per poi salire in quota consentendoci di Lovisteammirare lo stretto braccio di mare che ci separa da Korcula, solcato da diverse imbarcazioni. Giunti in cima al colle procediamo verso la punta nord della penisola, svoltando dopo una decina di chilometri ad un bivio, seguendo l’indicazione per Loviste.  Arrivati all’ingresso del paese la strada è sbarrata e ci viene indicato di parcheggiare perché non si può proseguire in moto. Decidiamo di seguire due motociclisti tedeschi che, invertita la rotta, prendono una strada sterrata. Facciamo anche noi lo stesso. In questo modo aggiriamo il centro abOrebicitato, molto piccolo invero, sbucando oltre, sulla strada costiera. Purtroppo la strada termina pochi chilometri dopo, poco oltre  un bar, così, dopo una pausa caffè, torniamo lentamente verso il paese. Ci guardiamo intorno cercando un posto dove fermarsi a fare il bagno perché nel frattempo è uscito il sole e il mare ha colori bellissimi. Troviamo una striscia di spiaggia sassosa, parcheggiamo e ci tuffiamo in acqua. Scatto parecchie fotografie al paesino di Loviste che si staglia in fondo alla baia. Un paio d’ore più tardi ci dirigiamo nuovamente verso il paese. Questa volta i due ragazzi accanto alla sbarra, alla nostra richiesta di indicazioni su dove poter mangiare, ci fanno segno di passare e di parcheggiare sul lungomare, dove troveremo dei ristoranti. Così entriamo nel centro abitato e arriviamo sul breve cenalungomare. Loviste è piccolissima e molto carina nella sua semplicità: alcune belle costruzioni di pietra, la chiesa, il porticciolo, grandi palme e tre/quattro ristoranti. Ne scegliamo uno che ha i tavoli all’ombra e sul lato mare. Pranziamo con insalata di polpo e gamberi e con l’immancabile vino bianco locale. Un paio d’ore più tardi ripartiamo. Torniamo verso Orebic fermandoci spesso a scattare foto. Ci fermiamo lungo una stradina che costeggia il mare, prima del paese vero e proprio, per stenderci al sole e fare ancora un tuffo. La sera, per cena, torniamo nello stesso ristorante. Stavolta è pieno, quindi ci fanno sedere ad un tavolino sotto grandi pini e ci offrono un calice di vino bianco per ingannare l’attesa. Ci godiamo così in tutta tranquillità un meraviglioso tramonto sul mare. Dopo una mezz’ora, sono le 21 passate, si libera un tavolo e possiamo accomodarci ed ordinare la cena.

 

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