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Dal 4 al 7 luglio
Trstenik e dintorni
Trascorriamo quattro meravigliose giornate di relax, di esplorazione delle baie intorno, di sole e mare, di brevi escursioni alla scoperta delle cantine che sorgono al centro di grandi estensioni di vigneti, di scorpacciate a base di pesce e frutti di mare, di piacevoli serate e…c’innamoriamo della casetta di pietra, un po’ in rovina, letteralmente coperta dalle buganvillea, che sorge nel centro del borgo. Ci dicono che potrebbe essere in vendita…è di proprietà di un’anziana signora di Zagabria…
sognare non costa nulla!

 

8 luglio
Trstenik-Spalato km. 172
Dopo il relax marino stamattina ripartiamo alla volta di Spalato dove domani arriveranno i nostri amici dall’Italia. Lasciamo la baia di smeraldo a malincuore, dopo colazione. Percorriamo senza fretta la statale costiera, sostando spesso per ammirare il panorama. Arrivati a Spalato, Split in croato) seguiamo le indicazioni del navigatore che ci porta, dopo vari tentativi, al vicolo dove è situata la casetta con l’appartamentino N43°30.402 E16°26.720 che abbiamo prenotato via internet. Per la modica cifra di € 59 siamo a due passi dal centro storico e dal porto. La casetta, in pietra, è inserita in un contesto suggestivo, fatto di vicoletti, scalinate, piccole casette. Disponiamo di una bella camera con bagno e di una cucinetta in comune. Peccato solo che non vi sia un parcheggio per la moto. La proprietaria cqe ci trova una sistemazione vicinissima, anche se all’aperto.

 

9 luglio
Spalato-Mostar km 200
Alzati di buon’ora ci sfiondiamo al porto e troviamo la moto di Aldo , una BmwR 1200Gs Aldo_Lauragià parcheggiata davanti al primo bar sul lungomare che va al frontieraporto. Abbracciamo gli amici, facciamo colazione insieme poi montiamo sulle cavalcature e…Alt! Un attimo! Voglio scattarvi una foto! urlo e…clic immortalo l’inizio dell’avventura insieme.
Decidiamo di seguire tutta la costa fino a Ploce e da lì di ristorantedirigerci alla frontiera con la Bosnia Herzegovina. Arrivati a Ploce andiamo al distributore dove abbiamo fatto il pieno ieri così anche Aldo si rifornisce di carburante, dato che è quasi a secco. Ripartiamo seguendo le indicazioni per Mostar e, dopo numerosi avanti e indietro causati dalla sparizione dei cartelli indicatori e delle deviazioni per i lavori, finalmente rientriamo in Bosnia Hercegovina, con Aldo e Laura stavolta, a Ljubuski. La dogana è nuovissima, surreale, quando ne usciamo ci troviamo su di una megastradona appena finita dove ci sono grandi indicazioni per Medjugorye, ma nessuna per Mostar!! Procediamo per alcuni minuti, poi prendiamo una strada secondaria, priva di traffico. E’ l’una passata e siamo affamati, perciò, al primo apparire dell’insegna di un ristorante N43°10'53,87" E17°31'13,33" parcheggiamo le BMW ed entriamo. Il posto è molto bello. Ci fanno accomodare ad un tavolo in veranda che si affaccia su un piccolo corso d’acqua in cui nuotano diverse anatre. Gustiamo zuppa di datteri di mare ed altre prelibatezze senza essere poi svenati con il conto. Si sta benissimo seduti al fresco a chiacchierare, ma…viene il momento di ripartire. Risaliamo sulle moto e…Brruuummmmm in un’ora ca. arriviamo a Mostar. Troviamo alloggio alla B&B Villa Botticelli N43°20.187 E17°48.694 nella città vecchia, a pochi passi dal famoso ponte. Mostar mi fa uno strano effetto: vedo scheletri di edifici rimasti in piedi dopo i bombardamenti spuntare dietro o di fianco a ristoranti, chioschi, negozietti di souvenir che vendono proiettili e reperti bellici... passeggiare lungo la via principale acciottolata e osservare la gran folla che la percorre, per lo più turisti, non mi dà grandi sensazioni. Poi arriviamo al famoso ponte, ora ricostruito uguale al vecchio, e percorrerlo, affacciarmi alla spalletta per guardare la Neretva che scorre verdissima molto più giù, mi riporta a minaretotrent’anni fa, all’agosto dell’’89, quando posai per una foto ricordo proprio nello stesso punto…del ponte originale però! Sbucati sull’altro lato proseguiamo la passeggiata voltandoci per fotografare il ponte. E’ allora che notiamo lo striscione” Don’t forget Srebrenica 11/07/1995” che pende dalla balaustra. La memoria dell’eccidio è sempre viva nella popolazione del quartiere musulmano! Visitiamo la moschea, poi saliamo sul minareto, da cui lo sguardo spazia lontano. Peccato che io non riesca neanche ad avvicinarmi alla spalletta…soffro di vertigini!!

 

 

 

 

 

10 luglio
Mostar-Sarajevo km. 244

Stamattina siamo pimpanti e alle 9,00, inforcate le moto, partiamo diretti a Sarajevo. blagajUsciti dall’abitato seguiamo le indicazioni per Blagaj dove sostiamo per visitare il Monastero Derviscio N43°15.434 E17°54.188.
E’ spettacolare per la posizione, difatti sorge ai piedi di una parete rocciosa, alla cui base vi è una grotta da cui sgorga il fiume Buna. Per entrare nel Tekija Laura ed io dobbiamo indossare degli ampi veli, ma ci assoggettiamo di buona grazia. L’edificio risale al XV secolo e conserva arredi originali.
Terminata la visita scendiamo lungo il corso del fiume sino al punto dove abbiamo lasciato le moto, vi saliamo e imbocchiamo la M6-1 che percorriamo fino a Gacko, per poi  proseguire attraverso il Sutieska National Park. Vogliamo che anche i nostri amici possano godere delle bellezze paesaggistiche che offre questo percorso. Sostiamo per pranzo in un semplice ristorante, seduti all’aperto, con la vista di alte montagne e del fiume che scorre più sotto. Ripartiti in breve giungiamo al punto in cui si trova il ponte sulla Drina attraversato la scorsa settimana, quando siamo andati a Foca. Una sosta per immortalare le acque azzurre s’impone, poi proseguiamo veloci in direzione Sarajevo. Ad un certo punto la strada s’infila in parecchie gallerie, subito prima delle quali si trovano i segnali stradali con il limite di 30!! km. all’ora. E’ così che, pur avendo rallentato, appena usciti da una galleria, nel tratto breve che conduce alla successiva, veniamo fermati per…eccesso di velocità! Ci viene contestato il fatto che procedessimo a…udite udite! Ben 60 km. l’ora. C.****oo!!! Discutiamo a lungo, poi, inaspettatamente, il poliziotto ci dice di proseguire. Ha creduto alla nostra buona fede e…non abbiamo dovuto pagare niente! Ecco dopo quest’episodio mi sento riconciliata con la polizia        bosniaca! Tra loro ci sono sì i corrotti, ma anche gli onesti, per fortuna! A pomeriggio inoltrato entriamo in Sarajevo e ci dirigiamo alla volta del quartiere turco di Bascarsija, dove si trova l’hotel prenotato via internet, il Focin Han N43°51.641 E18°25.906. Parcheggiamo le moto all’interno e prendiamo possesso delle nostre camere…spartanissime, ma per due notti ci può stare! La posizione è invidiabile. Siamo proprio a sarajevodue passi dalla piazza dei Piccioni, dove sorge la particolare fontana coperta di Sebilj. Cambiati d’abito e coi sandali ai piedi usciamo subito per un giro nei vicoli del caratteristico quartiere, poi troviamo posto per cena in un pittoresco ristorante, dove assaggiamo le prelibatezze locali. Passeggiamo poi pigramente lungo l’arteria principale scattando foto alle moschee ed ai campanili illuminati. Verso mezzanotte rientriamo in albergo perché siamo stanchi morti e anche un po’ infreddoliti.

 

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