24 agosto
Sali – Zara km 25 + ferry- Zara - Ravna Gora km 240,5
Stamattina ci alziamo presto. La luce di un pallido sole filtra tra i rami dei pini. Mi regalo un ultimo tuffo nelle acque smeraldine, poi doccia e colazione. È con un po’ di tristezza che chiudiamo i bagagli. Percorriamo velocemente i 25 chilometri che ci separano dal porto di Brbnj. Dal ponte del traghetto colgo le ultime immagini dell’Isola Lunga che si allontana. Approdati, Zara ci accoglie con un cielo che minaccia acqua, difatti, percorsi pochi chilometri in autostrada, ci fermiamo ad un’area di servizio, dove abbiamo appena il tempo d’indossare gli indumenti antipioggia che un forte vento ci investe, schiaffandoci addosso enormi goccioloni. Vorrei restare qui e lasciar passare il temporale, ma Knut decide che è meglio andare. Fatti pochi chilometri, però, comincia a grandinare. Il traffico impazzisce: auto e camper rallentano all’improvviso e si fermano, occupando la corsia di destra e quella d’emergenza, cercando di infilarsi sotto ai ponti. Siamo costretti a proseguire sotto la grandinata finché riusciamo a fermarci sotto un cavalcavia, ma… siamo quasi tamponati da un deficiente alla guida di una grossa automobile che vuole ripararsi quasi addosso a noi. I chicchi di grandine non sono di dimensioni preoccupanti per una vettura, ma lo diventano per noi motociclisti. Per fortuna sopraggiunge un camioncino degli addetti dell’autostrada che scaccia l’automobile, facendo segno a noi che possiamo restare al riparo. Così rimaniamo per una decina di minuti. Quando smette di grandinare ripartiamo. La strada inizia la salita sulle montagne, mentre i fulmini saettano sopra di noi e verso il mare. Sarebbe uno spettacolo incredibile da ammirare da dietro i vetri di una finestra, ma noi ci siamo dentro. A un certo punto veniamo investiti da fortissime raffiche di vento che spingono la moto lateralmente. Urlo di paura. Vedo lo strapiombo avvicinarsi. Sotto di noi il mare è di piombo, illuminato dalle saette. Knut conduce la BMW nel parcheggio di un’area di servizio in disuso per cercare riparo a tutta questa furia, ma non vi è neanche la possibilità di avvicinarsi al muro della costruzione. Decidiamo di ripartire. Knut cerca di calmare la mia ansia dicendo che una volta valicato la montagna, troveremo meno vento. Così proseguiamo sotto il diluvio. In effetti passati i monti la furia del temporale scema. La pioggia, però, non accenna a smettere. Decidiamo, allora, di trovare un posto dove pernottare anche perché le giacche non tengono l’acqua e siamo fradici. Usciamo dall’autostrada e, dopo qualche chilometro tra i boschi, ci fermiamo al primo paese che incontriamo: Ravna Gora. Troviamo una camera con colazione all’albergo Biela Ruza. È un grande sollievo ristorarsi con una doccia calda. Appendiamo gli indumenti bagnati ovunque nel piccolo, ma caldissimo bagno. Un paio d’ore più tardi consumiamo una cena ottima al ristorante dell’albergo: hanno specialità di selvaggina. Ci servono due porzioni abbondanti di cervo con salsa ai mirtilli e patate. Non rinunciamo a due strudel di mele anche se siamo sazi: ce le meritiamo!
Ravna Gora – Milano km 564
Vista la bella giornata, decidiamo di prendercela comoda. Imbocchiamo la D32 che attraversa il Nacinalki park Risnjak. È una bellissima strada con molte curve che sale e scende tra boschi rigogliosi. È un piacere percorrerla. Il traffico è inesistente. Entriamo in Slovenia; acquistiamo la vignette al primo distributore che incontriamo. A Postumia prendiamo l’autostrada. Da qui in poi sarà un lento procedere fino a casa, a Milano. Anche questo viaggio si è concluso e ci ha regalato splendide esperienze ed emozioni.