8 settembre
Ludza-Vilnius Km. 300
Dopo colazione facciamo una breve passeggiata per le vie centrali della cittadina in cerca di una banca o almeno di uno sportello bancomat. Niente da fare, il bancomat non funziona e la banca è chiusa. Perciò ci facciamo cambiare alcuni dollari in moneta locale dall’albergatore. Poi entriamo
nella prima farmacia ad acquistare della vitamina C, siamo un po’ raffreddati e non vogliamo peggiorare. Poi ci divertiamo a curiosare tra le merci esposte nelle bancarelle del mercato. La gente ci osserva stupita per il nostro abbigliamento e qualcuno ci saluta con grandi sorrisi. Osservo le persone, per lo più anziane, imbacuccate nei cappotti, le donne con i foulard pesanti sul capo…mi sembra di essere tornata indietro di una quarantina d’anni. Non devono passarsela molto bene. Tornati alla moto, carichiamo i bagagli e partiamo, non prima di aver collegato i fili dei gilet e dei guanti. Brrr! Speriamo che il pallido sole duri! Vana speranza…una sottile pioggerella autunnale scende ad intristire ogni cosa…le foglie degli alberi sono gialle, è già autunno qui.
Breve sosta ad un caffè per un veloce spuntino ed una tazza di the bollente, poi si riprende il viaggio.
Arriviamo a Vilnius, la capitale, nel primo pomeriggio. Abbiamo scelto un hotel N54°40.889' E25°17.081' dalla Lonely e il navigatore ci conduce alla strada Ignoto 12, dove dovrebbe trovarsi l’Apia hotel…ma non lo vediamo, perciò rifacciamo il giro dell’isolato e torniamo nella stessa stretta stradina e…è proprio lì, al n°12, con la sua bella facciata azzurra. Il fatto è che la scritta Apia è piccola e passando in moto si nota un altro nome…cqe siamo contenti di essere arrivati. Hanno posto e ci assegnano una bella camera, che prendiamo per due notti. Knut ha bisogno di riposare e di smaltire l’infreddatura.
Parcheggiamo la moto nel cortile retrostante, che è chiuso da una sbarra all’inizio della salita che conduce a diversi edifici e all’hotel. Sistemati i bagagli usciamo per un giro di ricognizione e per cercare un bancomat. Lo troviamo in una via che si diparte dalla strada principale, a circa cinquecento metri dall’albergo. Tornando indietro ci soffermiamo davanti ad un’imponente chiesa nella quale vorremmo entrare, ma sta per iniziare una funzione religiosa, perciò desistiamo, ripromettendoci di visitarla l’indomani.
Per cena entriamo nel caratteristico Meat lovers Pub, situato la porta accanto all’hotel. Mangiamo divinamente due piatti della cucina locale, a base di carne, ascoltando la musica in sottofondo e osservando la clientela, per lo più giovani, che affolla il locale. Un paio d’ore più tardi, dopo una breve passeggiata per smaltire il pasto, ci ritiriamo in camera. Buona notte!
9 settembre
Vilnius
Usciamo dall'hotel, situato nella parte vecchia della città, in una fredda, ma soleggiata mattina. C'è vento ed il cielo è di un intenso azzurro. Passeggiamo, con il naso all'insù, per le stradine del centro, diretti alla grande piazza della Cattedrale, osservando le belle facciate bianche o in tinte pastello, degli edifici. La Old Vilnius è stata inserita dall' Unesco nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità, come il più grande centro in stile barocco esistente in Europa. Vi è racchiuso un gran numero di chiese, noi scegliamo di visitare innanzitutto quella dello Spirito Santo, vicina al nostro hotel, nella quale ieri non siamo potuti entrare. L'interno è in stile rococò e barocco. Arrivati alla grande piazza della cattedrale, dominata dalla bianca torre campanaria, alta 57 metri, ammiriamo la particolare facciata, in stile Neo Classico, con sei grandi colonne, della Cattedrale dedicata ai Santi Stanislao e Ladislao. E’ stata completamente rifatta verso la fine del ‘700: sembra un tempio greco. Sul tetto sono situate tre statue che rappresentano la Lituania, la Polonia e la Russia. Approfittiamo del fatto che non si sta celebrando la messa per entrare. L’unica opera degna di nota, che attira i nostri sguardi, è la cappella di San Casimiro, tutta in stucco bianco che presenta un affresco composto da scene della vita del Santo. Sulla piazza è posta una grande statua del fondatore di Vilnius, il granduca Gediminas, secondo la leggenda. Ci dirigiamo poi al vicino Museo Nazionale Lituano, in cui sono conservati reperti inerenti la storia del Paese, oggetti d'uso quotidiano, abiti tradizionali, armi....Siamo troppo mattinieri ed il Museo è ancora chiuso per cui gironzoliamo nei giardini attorno, soffermandoci ad osservare la grande statua del re Mindaugas. Dopo una decina di minuti aprono il Museo, così entriamo e trascorriamo una piacevole ora visitando le esposizioni al suo interno. In seguito raggiungiamo la sponda del fiume Neris, che divide la città vecchia da quella nuova, con l’intenzione di salire la collinetta su cui sorgono le rovine del castello. Desistiamo quasi subito però, il vento è pungente, l’erba ancora bagnata…pertanto torniamo ad immergerci nelle viuzze del centro, alla scoperta di altre chiese e palazzi. Arriviamo così alla particolare chiesa di Sant'Anna, costruita interamente in mattoni, assemblati però in epoche diverse. All'interno vi è una splendida icona della Madonna, in oro e argento. Purtroppo non possiamo visitare le chiese di San Nicola, trasformata in museo bizantino, oggi chiusa e quella di san Bernardino, dove si sta celebrando la messa. All’ora di pranzo troviamo un tavolino libero in uno dei tanti caffè situati sulla via principale dove gustiamo un ottimo spuntino a base di delizie locali. Nel pomeriggio passeggiamo senza una meta precisa, curiosando nei negozietti di souvenir e artigianato, fino a giungere al Down Gate, l'unica Porta delle antiche mura rimasta in piedi, sopra la quale, in una particolarissima cappella, si può ammirare l’icona di una Madonna Nera, in oro e argento, davvero stupenda. Ma quello che ci ha colpito veramente sono state le centinaia di ex voto in fogge di cuori, arti (gambe, piedi, mani) e...orecchie, tutti manufatti in argento, che ricoprivano letteralmente le pareti ai lati dell'effigie della Madonna della Misericordia. Usciti dalla cappella siamo entrati nella vicina Chiesa cattolica di S. Teresa, risalente al primo barocco, ma con un delizioso interno in stile rococò. Proseguendo la passeggiata ci siamo fermati ad ammirare e fotografare un altro splendido gioiello barocco: la principale chiesa russa ortodossa dello Spirito Santo, che spicca con la sua cupola e la facciata in stucco rosa e bianco. La passeggiata ci ha poi condotto ad attraversare, lentamente, la piazza del Municipio, interamente pedonalizzata, fiancheggiata da bei palazzi ottocenteschi, diretti verso l’hotel, in cui siamo rientrati per una doccia e un cambio d’abiti… Si fa per dire, data l’esiguità dell’abbigliamento che ho potuto portare con me…Per cena abbiamo optato per un locale caratteristico, notato durante la passeggiata pomeridiana, dove abbiamo mangiato bene, allietati dall'esibizione di una band che ha suonato ballate irlandesi.
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10 Settembre
Vilnius – Varsavia 460 Km
Oggi lasciamo la bella Vilnius. Ci aspetta una tappa di trasferimento di 460 Km per arrivare a Varsavia. Imbocchiamo la strada 128, fiancheggiata da boschi, che si dirige verso il confine bielorusso. Notiamo parecchie persone che percorrono i sentieri tra gli alberi, munite di cesti di vimini; sono cercatori di funghi. Ci fermiamo in uno spiazzo dove un uomo ha disposto sul terreno, in bella mostra, alcune ceste di frutti di mirtilli artici e… delle corna di cervo. Proseguendo i boschi si aprono un po’e ci lasciano intravedere un idillico paesaggio, fatto di ondulati pascoli, piccoli specchi d’acqua e…alti pali con in cima i grandi nidi delle cicogne. Poi le fitte foreste ricompaiono e ci accompagnano per lunghi tratti. Ad un certo punto il richiamo della natura si fa prepotente, perciò imbocchiamo una strada bianca, nella foresta, che dovrebbe portarci ad un lago…sbucando nuovamente, dopo quasi un’ora, sulla statale 128. A mezzogiorno consumiamo uno spuntino veloce, poi ci dirigiamo, senza più divagazioni, verso la frontiera polacca, che ormai non c’è più dato che siamo nell’Unione Europea! E’ però presente una casetta su cui campeggia la scritta CHANGE quindi ci fermiamo a cambiare. Ci affianca un’auto con a bordo una coppia di Vicenza. hanno voglia di fare quattro chiacchiere. Ci chiedono se anche noi, come loro abbioamo visitato le Repubbliche baltiche. Quando indichiamo l’adesivo con l’itinerario percorso, che campeggia sulle borse d’alluminio laterali, sgranano gli occhi e si complimentano con noi per l’impresa. – “Impresa!”- rispondiamo – “No, è solo il sogno di una vita che si è realizzato!” Poi, salutati i due connazionali, proseguiamo in direzione della capitale polacca, dove arriviamo intorno alle 16, fermandoci all’hotel Gromada. Dopo tre mesi ora siamo tornati nello stesso fuso orario dell’Italia: fa uno strano effetto!