22 agosto
Kyakhta-Baykalsk 527 km.
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Partiamo alle 9,30 perché prima ci siamo dovuti recare in banca a cambiare dei dollari in rubli.
La mattina è freddina ed umida, il cielo grigio, ma per fortuna non piove. Quando arriviamo ad Ulan Ude, vorremmo dirigerci al Monastero buddista di Ivolga Datsan per visitarlo e scattare alcune foto, ma ha cominciato a piovere e fa freddo. Decidiamo quindi, seppur a malincuore, di proseguire per raggiungere la meta odierna, Baykalskoe. Quando finalmente riusciamo a vedere alcuni scorci del grande Baykal siamo un po’ delusi: è color acciaio come il cielo. Solo dopo parecchi chilometri il cielo si apre un po’ e ci consente di scattare un paio di foto.
Poi riprende a piovigginare e percorriamo gli ultimi 100/120 km a rilento anche a causa dei lavori sulla strada. Solo verso le 18 arriviamo a destinazione e prendiamo una camera all’hotel Baikal ( 1400 rubli) N51°31.343' E104°09.002'. Prima di andare a cena regolo l’ammortizzatore posteriore perché è troppo morbido, poi porto la BMW ad un parcheggio custodito…non si sa mai!
23 agosto
Baykalskoe-Zima ( poco dopo) 431 km ca.
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Questa mattina siamo partiti tardi perché, notato che la gomma posteriore ha risentito delle ripetute traversie, ho cercato un gommista per cambiarla .Non trovandolo l’ho gonfiata un po’, ripromettendomi di controllarne lo stato a più riprese. La strada ad un certo punto inizia a salire; dopo una curva notiamo alcune auto in sosta sul margine della carreggiata, da entrambi i lati, ci fermiamo anche noi e ci avviciniamo ai banchetti che hanno attirato la curiosità dei tanti automobilisti. Si tratta di venditrici di pesce affumicato, l’ormul del Bajkal, che ho letto essere una specialità. Avrei voglia di acquistarne uno, ma knut non mangia pesce e non so bene dove sistemarlo, quindi rinuncio. mentre discutiamo si avvicina un uomo che…vuole venderci un cellulare. Al nostro cortese rifiuto insiste, estraendo dalle tasche il libretto d'istruzione…facciamo segno di non voler comprare nulla, salutiamo e riprendiamo la strada. Anche oggi il cielo non ci è amico difatti, superata Irkutsk, comincia a piovere e continua per quasi tutto il giorno. La temperatura si è mantenuta tra i 13° e i 14° ma noi non ne abbiamo risentito, grazie al riscaldamento attivato nei gilet della Klan. Abbiamo faticato a trovare un posto per la notte, perché cercavamo un albergo. In questa zona però, al di fuori delle grandi città, i paesi incontrati sono molto poveri, non certo attrezzati con alloggi per i turisti. Allora abbiamo provato a chiedere ad un caffè con ampio parcheggio per i camion e…abbiamo trovato una sistemazione bellissima! Ora siamo al calduccio, in una bella casetta di legno N54°5.836' E102°1.751', accanto al caffè, sulla strada M53, da qualche parte dopo Zima. Speriamo che domani ci sia il sole, perché ci aspetta un lungo tratto su sterrato e non vorremmo trovarci immersi nel fango.
24 agosto
Zima-Alzamay 328 ca.
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All’alba i primi raggi dorati che fanno capolino tra gli alberi ci hanno svegliato. Fatta colazione con frittelle ( alady) crema alla vaniglia e caffè abbiamo caricato la moto, controllato la gomma posteriore e siamo partiti. L’aria è fredda, 8°, per cui accendiamo subito il riscaldamento nei gilet e nei guanti. Col sole tutto è più bello, anche gli interminabili boschi di pini e betulle. La M53 corre tra foreste e campi d’orzo, qua e là appaiono tra la vegetazione i tetti delle casette di piccoli paesi. Si procede spediti, il traffico è scarso. Dopo la sosta per un pranzo veloce, la strada ridiventa sterrata e si ricomincia a mangiar polvere. A un certo punto sentiamo il rumore della ruota posteriore aumentare, quindi Knut si ferma per controllare la pressione…acchio è bassa! Gonfiata la gomma col compressore ripartiamo, cercando però di non andare troppo veloce per non rischiare in caso di sgonfiamento improvviso. Procediamo per parecchi chilometri, in parte su asfalto e in parte su sterrato pietroso. Ci fermiamo un’altra volta a controllare la gomma quando sentiamo di nuovo il rumore sospetto, e la troviamo giù di pressione un’altra volta. La rigonfiamo col compressore e ripartiamo…ma, percorsi una trentina di chilometri, sentiamo nuovamente il solito rumore. A questo punto decidiamo di non rischiare procedendo oltre, perciò ci fermiamo ad un motel sulla strada N55°33.246' E98°37.210'. La camera ci costa abbastanza perché il prezzo dipende… dal numero delle ore in cui si occupa la camera! Ma è compreso anche il collegamento WiFi. Knut cambia la gomma posteriore rimettendo la stradale tolta in Uzbekistan... per fortuna! Quando ha tolto la gomma ha visto che non c’era più aria dentro!
25 agosto
Alzamay-Krasnoyarsk 480 km. ca.
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Quanto possono essere lunghi 470 km? Quattro ore in autostrada, in Europa, tutto il giorno in Siberia, su strada dissestata e se piove! Abbiamo impiegato 9 ore per percorrerli, tanto è la distanza che separa il luogo dove abbiamo pernottato da Krasnoyarsk, capoluogo della regione della Siberia Centrale. Partiti alle 8 di una fredda mattina, solo 4°, a malapena riscaldati da un pallido sole, siamo arrivati alla meta alle 17 circa, sotto una pioggia battente che ci ha inumidito fin nelle ossa. Il problema risiede nello stato della strada, la M53, che in alcuni tratti è nuova, ma per lo più è dissestata o con lunghi tratti sterrati che costringono a procedere lentamente. Il traffico poi è intenso in certi tratti e costituito per lo più da mezzi pesanti, superare i quali è spesso difficile. Ora siamo al caldo, in una confortevole camera dell’hotel Metelica N56°00.796' E92°53.371', che è stato arduo trovare ma di cui siamo soddisfatti anche se è un po' caro. Dopo un paio d’ore, smesso di piovere, siamo usciti alla ricerca di uno sportello bancomat. Poi ci siamo recati ad un belvedere per guardare il fiume Yenisey. Impressionante vedere quanto è largo! Peccato che non sia la giornata giusta per godere della sua vista! Per cena abbiamo trovato un ristorante particolare: il Vagon, il cui allestimento ricalca l’arredamento di un vagone ferroviario. Originale e, quel che più conta, abbiamo mangiato bene.
26 agosto
Krasnoyarsk- Kemerovo 540 km
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Anche oggi il tempo non è bello: scende una pioggerellina autunnale che intristisce, però ci sono 9/10°… meglio di ieri. Percorsi un centinaio di chilometri smette, ma il cielo rimane grigio. La strada è in buone condizioni e ci consente di viaggiare sui 110 km l’ora, sempre prestando attenzione a buche e dissestamenti improvvisi. Attraversiamo parecchi piccoli villaggi, con le tipiche casette di legno dalle finestre azzurre. Fumano i comignoli, nell’aria profumo di legna e di funghi; i passanti sono imbacuccati in abiti invernali. Notiamo che gli abitanti trascinano grossi bidoni d’acqua su carriole o carrettini, mentre altri attingono acqua dai pozzi. Al di fuori della M53 solo stradine di fango, fango dappertutto…e gente incupita. Si respira miseria.
Ci fermiamo un paio di volte per fare il pieno, bere un caffè che ci riscaldi un po’ e per pranzo: bortsh, pane e frittelle. A circa 150 chilometri da Kemerovo, durante una breve sosta, Knut si accorge che il paraolio della coppia conica perde…nooo! Non è possibile tanta sfiga! Fosse successo a Krasnoyarsk avremmo potuto andare alla BMW Motorrad della città, l’unica in Siberia! E pensare che prima di partire aveva portato la moto all’officina BMW, vicino a casa, chiedendo che gli cambiassero il pezzo, ma gli era stato detto che non era necessario…fortunatamente l’aveva comunque comprato e si era costruito gli attrezzi per cambiarlo. Ci siamo quindi dovuti fermare a Kemerovo, dove, nel parcheggio dell’hotel Kuzbass N55°21.139' E86°4.815', Knut ha cambiato il paraolio, appena in tempo prima che ricominciasse a piovere! Incrociamo le dita! Abbiamo deciso di fermarci qui anche domani sia per provare la moto dopo la riparazione sia perché non mi sento bene.
27 agosto
Kemerovo
La malattia del viaggiatore ci ha di nuovo colpito… sono a letto con la febbre, mentre Knut è fuori a provare se la sua riparazione funziona. Ecco è appena ritornato, sorride e mi dice: “ Sembra tutto a posto!” Bene! Ogni tanto qualcosa funziona! Anche il mal di pancia è diminuito, così come la temperatura…bacerei l’inventore degli antibiotici!
All’ora di cena scendo anch’io al ristorante dell’hotel. Riesco a far capire alla cameriera che desidero solo del the e del riso bollito, senza salse! Knut, vocabolario alla mano, decide per un antipasto e un secondo e li ordina insieme ad una birra. Alla richiesta del cameriere di quale tipo, risponde “ come quella di ieri” E’ così che gli portano non solo la stessa marca di birra della sera precedente, ma anche…lo stesso antipasto di pesce, a lui a cui il pesce non piace! Ahahah! Che risate mi sono fatta! Lui un po’ meno…
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