4 settembre
Kazan-Vladimir 620 km
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Nel corso di questa lunga giornata di trasferimento abbiamo avuto ogni tipologia possibile di tempo atmosferico (eccetto la neve per fortuna!). Partiti alle 8,30 in mezzo alla nebbia, passati poi nel sole, percorsi gli ultimi 200 km. sotto la pioggia, abbiamo concluso con il vento che ha spazzato via le nuvole dal cielo di Vladimir. Questa città è una delle perle che compongono il cosiddetto “ Anello d’Oro” intorno a Mosca. Vladimir, dal nome del principe che la liberò, era l’antica capitale dello Stato russo dal 1158 fino all'invasione tartara. Racchiude delle vere e proprie meraviglie quali la bianca Cattedrale dell’Asssunzione e la Chiesa di San Demetrio. Con la moto passiamo davanti al Golden Gate, la Porta d’Oro, una bianca porta d’accesso alla città, sormontata da una cupola d’oro. Resta solo qualche traccia, invece, dei bastioni di terra che una volta cingevano la città. Ci fermiamo all’hotel Vladimir N56°7.938' E40°24.957'. Dopo la cena nella pizzeria vicino all’hotel, approfittando del lungo crepuscolo, abbiamo fatto quattro passi per la via centrale che conduce ai siti, percorrendo il periplo delle mura intorno al complesso che racchiude una chiesa ed un convento in restauro.
5 settembre
Vladimir-Suzdal-Mosca 270 km
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Che bello svegliarsi col sole ed il cielo azzurro! Subito dopo colazione, effettuato il check out, compiamo un giro di ricognizione arrivando al “ Golden Gate”, parcheggiando la moto nelle vicinanze dei siti da visitare. Decidiamo di iniziare il percorso dalla chiesetta di San Demetrio, piccola e bellissima, costruita interamente in pietra scolpita, particolare per le perfette proporzioni e per i bassorilievi ben conservati sulle facciate. All’interno ospita la copia di una grande croce ortodossa, ricoperta d’oro che, un tempo, ornava la cupola. La mezza luna situata alla base delle croci ortodosse rappresenta, secondo alcuni, la navicella divina che conduce al cielo, cioè la vittoria sui turchi. Raggiungiamo poi il vicino belvedere per ammirare il panorama della città che si affaccia sul fiume, con le cupole delle chiese che si stagliano nell’azzurro e contrastano con le ciminiere della zona moderna. Da lì ci dirigiamo alla Cattedrale dell’Assunzione, con le sue cupole d’oro che splendono al sole, il cui interno è ricoperto da affreschi, molti dei quali in discreto stato di conservazione. Peccato fosse poco illuminata! Infine, risaliti sulla BMW ci partiamo diretti alla chiesa e al Monastero dell’Annunciazione, situato 4/5 chilometri fuori dalla città, racchiuso dalle bianche mura da cui svettano le cupole cobalto e oro e la torre campanaria,.
Terminata la visita riprendiamo la strada in direzione della seconda città dell’Anello d’Oro: Suzdal, che dista 28 chilometri. La giornata è soleggiata e l’aria tiepida. All’arrivo del borgo restiamo incantati: è un Museo all’aperto, un vero gioiellino! Il centro è piccolo e lo si gira tranquillamente a piedi. Parcheggiamo la Bmw e c’incamminiamo, partendo dalla piazza centrale, un lato della quale è porticato e ricco di negozietti e locali. Sul fondo della piazzetta è situata la Cattedrale della Resurrezione. Percorriamo poi una via laterale che conduce al Complesso del Kremlino, al cui interno vi sono un Museo e la Cattedrale della Natività di Gesù, stupenda. All’interno presenta un imponente parete/altare interamente ricoperta di icone d’oro. Usciti dalla chiesa passeggiamo compiendo il periplo della fortezza fino ad arrivare all’argine. Un sentiero tra l’erba conduce al fiumiciattolo, oltre il quale si staglia il Museo del legno. Anche questo edificio è parte integrante di un complesso che comprende una chiesa ed alcuni edifici, interamente costruiti in legno e ben conservati. Tornati alla piazza da cui siamo partiti entriamo in un caratteristico locale dove consumiamo un ottimo pranzo. Poi, ripresa la nostra cavalcatura, percorriamo le stradine del borgo. All’altro capo del paese si possono ammirare altri tre complessi, cintati da mura bianche, oltre le quali svettano le cupole e le torri campanarie di chiese in restauro. Giunti alla Porta Santa, l’altro accesso alla cittadina, torniamo indietro e ci parcheggiamo sul viale alberato, davanti alla piccola Chiesa di Antipio e Lazzaro, affiancata da una bella torre campanaria in pietra rossa e bianca. Scattate le ultime foto alla fine imbocchiamo nuovamente la M7 alla volta di Mosca. La strada è in buone condizioni e possiamo tenere una buona media, tanto che arriviamo alla capitale verso le 17,00. Decidiamo di fermarci al Best Western Vega hotel N55°47.378' E34°44.818', che è provvisto di parcheggio custodito ed è situato a poche fermate di metro dal centro di Mosca.
6 settembre
Mosca
Mosca è una città vastissima, attraversata da ben 12 linee della metropolitana! Questa mattina, usciti dall’albergo alle 9,00, armati di macchine fotografiche e di due pile, il tempo è un po’ incerto, siamo andati alla vicina stazione della metropolitana per recarci alla piazza Rossa. Questa stazione, Partizanskaya, è dedicata, come suggerisce il nome, ai partigiani. Siamo rimasti favorevolmente colpiti dalle pregevoli sculture che ornano la stazione. Dal vagone del metro abbiamo potuto notare i diversi allestimenti e i marmi che rivestono le pareti delle diverse stazioni, ognuna differente dall’altra: vere e proprie opere d’arte. I moscoviti poi non hanno la pessima abitudine di deturpare con scritte e scarabocchi i muri nelle stazioni, dove la pulizia regna sovrana. Arrivati a destinazione, sbuchiamo in superficie proprio di fronte ad una chiesa dalle delicate tinte pastello. La strada arriva direttamente sulla famosa piazza Rossa, prima della quale si erge una grande chiesa dai vivaci colori. La visuale sulla famosa piazza è purtroppo deturpata da una serie di gazebo commerciali e di transenne che impediscono di ammirarla nel suo complesso: che delusione!Ma la seconda e peggiore delusione è stata lo scoprire che oggi il Kremlino è chiuso! Ci sono poliziotti ovunque e percorsi obbligati sia per accedere al mausoleo di Lenin sia per andare da un lato all’altro della piazza! Imprecando decidiamo di pare quattro passi fino alla successiva piazza che presenta una grande fontana, molto particolare perché presenta la raffigurazione della Terra su cui spicca la posizione di Mosca. Poi ci siamo diligentemente messi in coda per entrare al mausoleo di Lenin. Superata la prima coda abbiamo dovuto lasciare le macchine fotografiche e i cellulari in deposito prima di poter superare un secondo punto d’accesso. Dopo di che abbiamo percorso un corridoio all’aperto, passando tra le lapidi degli oligarchi del regime, prima di poter entrare nel Mausoleo vero e proprio. Davanti all’ingresso montano la guardia due soldati; discesa una scalinata un altro milite serio ed impettito ci segnala la direzione ed invita i visitatori ad osservare il silenzio. Superata la porta l’oscurità ci avvolge, si vede solo la teca trasparente con il corpo di Lenin…che impressione! Mi colpisce la piccolezza del corpo e, soprattutto, delle mani. Ma non c’è tempo per soffermarsi più di tanto poiché un altro implacabile milite fa segno di procedere…e in poco tempo siamo di nuovo all’aperto ed usciamo dal Mausoleo. Gironzoliamo un po’ per la vasta piazza, immaginando come doveva essere due/tre decadi fa. Ci dirigiamo poi alla magnifica Basilica di San Basilio, con le sue multi colorate cupole a cipolla. L’interno è sorprendente, tutto un susseguirsi di cappelle, cappellette, corridoi, colonne…si perde l’orientamento! Ammiriamo alcune splendide icone, protette da spessi vetri. In una delle cappelle assistiamo alla performance di un coro che si esibisce in un repertorio di brani di musica sacra, a cappella: molto bravi! Terminata la visita alla Basilica, dopo le foto di rito al complesso e alla torre rossa dell’orologio, che si staglia nelle mura del Kremlino, ci dirigiamo verso il fiume. Prima d’imboccare il ponte incontriamo tre motociclisti svizzeri, arrivati fin lì con le loro KTM 990 Adventure. Ci chiedono di scattar loro alcune foto, cosa che facciamo con piacere, scambiando poi quattro chiacchiere. E’ così che veniamo a sapere che hanno effettuato il nostro stesso percorso sulla Via della Seta, ma partendo un mese prima rispetto a noi. Ci lasciamo scambiandoci i rispettivi URL dei siti web ed augurandoci vicendevolmente “ Buona Strada”. Poi saliamo sul ponte sul fiume da cui si gode una bella vista del complesso del Kremlino, del fiume, della Chiesa del Cristo Salvatore e della città. Ormai s’è fatta l’ora di pranzo, perciò ci dirigiamo verso i Magazzini Gum e, notato un caffè proprio di fronte vi entriamo. Quando ne usciamo, un’ora dopo, passeggiamo sino al teatro Bolscioi, dalle belle forme Neo classiche. Tornando verso piazza della Rivoluzione siamo giunti ad una specie di belvedere sopraelevato, su cui spiccavano alcune cupole di vetro. Quella più grande era particolare perché presentava il dipinto dei continenti, sottoforma di vita animale caratteristica di ognuno. Infine siamo tornati in metro al nostro hotel, situato vicino a un grande parco, dove ci siamo diretti per una lunga passeggiata. Abbiamo così scoperto che, sulle rive del laghetto all’interno del parco, sorge un Kremlino dalle mura bianchissime, al cui interno si trova un grande giardino. Uscendo dalle mura, sull’altro lato, si può ammirare un’imponente chiesa in mattoni, che presenta tre cupole a cipolla nere, i cui interni sono interamente tappezzati da affreschi. La passeggiata prosegue nel parco intorno, costeggiando la riva del fiumiciattolo che scorre pigro. Seduti sull’erba ci godiamo lo spettacolo di uno scoiattolo curioso che si avvicina e si allontana da noi, saltellando tra le foglie, ai piedi degli enormi alberi.
Poi torniamo lentamente al nostro hotel per darci una rinfrescata prima di cena.
7 settembre
Mosca- Latvia 670 km
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Questa mattina abbiamo sfidato il traffico intenso di Mosca per immortalare la nostra moto e noi sulla Piazza Rossa, davanti al Kremlino e alla Basilica di San Basilio. Parcheggiata la BMW il più possibile nelle adiacenze dei monumenti, sul retro della piazza è inutile dire che anche parecchi turisti ci hanno immortalato! Abbiamo impiegato diverso tempo a riattraversare la città fino ad imboccare la M9, l’arteria che ci ha condotto alla frontiera con la Lettonia ( Latvia) dopo oltre 600 chilometri. Inutile raccontarvi, cari amici, che quel buontempone di Giove Pluvio ci ha allietato con una pioggerella insistente per gli ultimi 160/180 chilometri in Russia, per poi trasformarsi in un violento rovescio in Lettonia. Abbiamo perso molto tempo in estenuanti attese alla frontiera russa per gli adempimenti burocratici e per l’indolenza dei doganieri, che, incuranti delle code di veicoli, soprattutto pesanti, si assentano dai loro posti, tornandovi dopo parecchio tempo. Entrati finalmente nella dogana Lettone abbiamo spostato le lancette degli orologi un’ora indietro, rispetto a Mosca. Quando ne usciamo è ormai tardo pomeriggio, il sole è al tramonto e vogliamo fermarci subito al primo paese per cercare un albergo. Vana speranza! Per oltre 40 km la strada sale e scende in mezzo ai campi, attraversa minuscoli borghi e fattorie, ma di posti per dormire neanche l’ombra! Data l’ora, la pioggia e la stanchezza il nervosismo cresce …Arrivati alla cittadina di Ludza, chiediamo informazioni ad alcuni passanti, giovani che fortunatamente parlano inglese, e che ci indicano il hotel "Ludza" ( 35 € con colazione) N56°32.722' E27°43.532' . Buona notte!